Articoli

Storie di successi riabilitativi ed articoli dall'utilità quotidiana.

emg frontale

Terapia della cefalea primaria: quella più efficace si fa con il biofeedback

La diagnosi accurata in caso di cefalea è un requisito indispensabile per poter impostare una terapia farmacologica o non farmacologica (come il Biofeedback training). Il mal di testa – cefalea in termini tecnici – è tra le più frequenti e diffuse condizioni che affliggono il genere umano: più del 90% della popolazione presenta almeno un episodio cefalalgico all’anno. 

Anche se questo dolore spesso genera nel paziente timori di gravi malattie – può essere sintomo di una ampia serie di patologie – nella maggior parte dei casi la cefalea è benigna. Quando non ha una causa organica riconoscibile viene definita cefalea primaria. La diagnosi di cefalea è puramente clinica: dopo un esame medico generale ed un esame neurologico, attraverso il colloquio con lo specialista si ricostruisce la storia della manifestazione dolorosa e si completa il puzzle della diagnosi sulla base delle caratteristiche specifiche di quel tipo di cefalea.

A supporto della diagnosi dello specialista, una valutazione psicofisiologica con biofeedback può aiutare a identificare i paramenti fisiologici coinvolti nella manifestazione del disturbo (ad es. accumulo di tensione muscolare, alterazione della termoregolazione, etc.). La valutazione psicofisiologica si esegue in due/tre sedute e prevede la compilazione di alcuni test e questionari e la registrazione di almeno tre parametri fisiologici attraverso sensori posizionati in genere sulla fronte e sulle dita del paziente: attività muscolare (EMG), conduttanza cutanea, temperatura periferica.

sensori per la rilevazione della conduttanza cutanea
Applicazione di sensori per la rilevazione della conduttanza cutanea.

La valutazione psicofisiologica può aiutare a perfezionare la diagnosi clinica e a identificare il parametro fisiologico alterato. Nel caso della cefalea tensiva, ad esempio, normalmente si osserva un’elevata tensione muscolare anche a riposo, soprattutto sulla fronte e sulle tempie. Su questa tensione, dopo un’accurata valutazione psicofisiologica, si potrà procedere alla terapia della cefalea con un training di biofeedback

Il biofeedback è una tecnica comportamentale dalla comprovata efficacia nel trattamento delle cefalee e nel controllo del dolore. Permette al paziente che si sottopone al training di apprendere come controllare alcuni indici fisiologici (ad es. la tensione muscolare della cefalea tensiva o la temperatura cutanea periferica alterata nell’emicrania). Il training in Biofeedback consiste in sedute della durata di un’ora in cui, attraverso segnali visivi e/o acustici, il paziente impara a riconoscere e successivamente controllare – in tempo reale – l’andamento di quei segnali fisiologici che normalmente sono al di fuori del controllo consapevole. Attraverso l’applicazione di specifiche tecniche di autocontrollo e di rilassamento, il paziente impara dunque a modulare questi indici fisiologici, andando ad agire non solo sul sintomo – il dolore – ma sulla causa dello stesso – ad es. la tensione muscolare viene ridotta.

  • Le prove di efficacia vengono da 30 anni di ricerca clinica sul campo: il biofeedback training ha un livello di efficacia medio-elevato per l’emicrania dell’adulto e massimo per la cefalea tensiva
  • Gli effetti positivi rimangono stabili fino a 15 anni dopo il trattamento
  • Il prestigioso US Headache Consortium ha assegnato una A – grado più elevato di evidenza – al biofeedback termico ed elettromiografico per il trattamento dell’emicrania, combinato con tecniche di Rilassamento e training di tipo Cognitivo Comportamentale nella gestione dello stress
  • Secondo le rassegne e metanalisi recenti, il biofeedback è un trattamento specifico per la cefalea tensiva (livello 5, il più elevato), ed è una opzione efficace di trattamento per l’emicrania (livello 4)
  • Il biofeedback elettromiografico e termocutaneo ha dato prova di efficacia in bambini e adolescenti in numerosi studi scientifici: anche loro sono ottimi candidati per questo approccio terapeutico, soprattutto considerato che è non invasivo e completamente privo di effetti collaterali

Purtroppo la maggior parte dei pazienti non conosce questa terapia o la scopre solo dopo anni di tentativi falliti e costosi interventi (ad es. odontoiatrici). Oltre a causare una notevole limitazione della vita sociale e lavorativa, il mal di testa può alimentare se stesso col pensiero “non ottengo comunque alcun aiuto”. Il training di Biofeedback si pone come rottura di questo circolo psicosomatico che si esprime attraverso il dolore al capo. Una valutazione psicofisiologica non invasiva consente di comprendere se questo tipo di trattamento può rivelarsi efficace per la persona che vi si sottopone, quindi è utile che venga sempre associata alla diagnosi neurologica classica.

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo!
uomo che si allena

Avere una buona memoria è questione di allenamento

Lo dicono gli scienziati e lo confermo anche io sulla base della mia esperienza da brain trainer (allenatrice del cervell0) …

Settimana del Cervello 2017. In Sicilia oltre 60 appuntamenti gratuiti aperti a tutti

La Settimana del Cervello 2017 sta arrivando Per il secondo anno consecutivo NeuroMe coordina per tutta la Sicilia la Settimana …

uomo stanco alla guida

Stanchezza mentale: sei segni da non trascurare

Stanchezza mentale e… fisica A volte può sembrare di non avere la forza di affrontare il lavoro, la scuola, le relazioni. La …